The Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (RAWA)
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RAWA, March 9, 2010

L’emancipazione delle donne afghane non potrà essere mai raggiunta finché l’occupazione non avrà termine e i talebani e i criminali del “fronte nazionale” non saranno eliminati!

Dichiarazione di Associazione Rivoluzionaria delle Donne d'Afghanistan (RAWA) nell'occasione della Giornata internazionale della donna 2010

Oggi, 8 marzo, le donne afghane stanno ancora piangendo per gli stupri di gruppo subiti dalle tante Bashiras e Saimas [due ragazze di 14 anni stuprato da bande impunite, N.d.T.], per essere bastonate in pubblico dai più schifosi figuri, per essere messe in vendita come merci al mercato, e per le loro giovani figlie che mettono fine a una vita miserabile autoimmolandosi [dandosi fuoco, N.d.T.]. Ma chi perpetra questi crimini è perdonato: gode della completa immunità e riveste incarichi pubblici, ai quali sta avvinghiato saccheggiando la nostra gente e il paese.

Local warlords publicly flogged two Afghan women.
Febbraio 2010: i signori della guerra locali nella provincia di Ghor in Afghanistan occidentale frustato pubblicamente due donne afgane.

Sebbene non ci si possa aspettare nulla di diverso dal regime fantoccio più corrotto e sporco del mondo, il dolore delle donne afghane viene condannato a diventare cronico nel momendo in cui il mondo crede che gli USA e la NATO hanno portato libertà, democrazia e diritti delle donne in Afghanistan.

Otto anni dopo l'aggressione degli USA e dei loro alleati, compiuta sotto la bandiera della "guerra al terrore" che ha messo al potere i più brutali terroristi della Alleanza del Nord e i vecchi burattini dei servizi segreti filosovietici Khalq e Parcham, facendo affidamento sulla loro collaborazione, gli USA hanno imposto al popolo afghano un governo fantoccio. E invece di sradicare le loro proprie creature - i talebani e Al-Qaeda - gli USA e la NATO continuano a uccidere poveri e innocenti civili, perlopiù donne e bambini, nei loro micidiali attacchi aerei.

In questa situazione, vediamo che Karzai, il presidente più smaccatamente demagogico, parla con parole mirabolanti della Conferenza di Londra, che non ha portato ad alcun risultato positivo per il popolo afghano e dove si è solo mercanteggiato per il ritorno al potere dei terroristi talebani e di Gulbuddin Hekmatyar e per spillare altri milioni di dollari che andranno nelle tasche della famiglia di Karzai e della mafia di Fahim, Khalili, Dostum e di altri criminali assassini.

Il regime fantoccio e reazionario di Karzai è implicato nel sistema della corruzione e del sangue fino alla cima dei capelli. Basterebbero i morti della recente tragedia delle valanghe del tunnel Salang [sotto il passo dell'Hindukush che collega Kabul alle province del nord: l'8 e il 9 febbraio 2010 una serie di valanghe ha intrappolato e ucciso più di 180 persone in questa zona, N.d.T.] e la miseria dei milioni di rifugiati afghani nelle mani del regime criminale dell'Iran per fare mettere in galera e punire la maggior parte dei cosiddetti ufficiali di alto rango afghani per neglidenza e criminale disattenzione ai problemi della loro gente.

Ma il governo USA non vuole dare fastidio ai suoi tirapiedi afghani e permette loro di continuare a commettere crimini, tradimenti e saccheggi, affinché tengano il popolo afghano sotto il gioco della repressione e della paura in tutti i modi possibili e blocchino ogni tentativo di ribellione antifondamentalista e a favore dell'indipendenza dell'Afghanistan.

Perciò, non ci sorprende affatto che criminali efferati e corrotti come Rabbani, Sayyaf, Dr. Abdullah, Qanoni, Karzai family, Zia Massoud, Fahim, Khalili, Saddique Chakari, Mirwas Yassini, Zahir Aghbar, Hadi Arghandewal, Anwar Jakdalak, Ismael Khan, Atta Mohammad e altri ancora abbiamo spazio nei media occidentali, che hanno fatto sporchi affari in Afghanistan e a Dubai, con investimendi di molti miliardi di dollari grazie ai loro saccheggi e affari di droga in Afghanistan.

Per mostrare al mondo quanto tengono in considerazione i diritti delle donne, gli USA e i loro mafiosi lacchè afghani foraggiano un pugno di donne ignoranti e favorevoli all'occupazione affinché tengano conferenze e incontrino la cosiddetta "Sua Eccellenza" il presidente Karzai e i suoi portavoce imposti dagli USA, ovvero Wahid Omer, Siamak Herawi, Sibghatullah Sanjar e altri traditori, per chiedere loro più ministeri per le donne afghane. Ma in realtà queste donne stanno malamente riflettendo nei loro specchi sporchi le intenzioni di altri e pensano che le donne comuni siano inconsapevoli del fatto che se anche tutto il governo fosse composto di tali donne reazionarie - come Amina Afzali, Hassan Bano Ghazanfar, Massoud! a Jalal, Noorzia Atmar, Qadria Yazdanparast, Shukria Barakzai, Fouzia Kofi, Manija Bakhtari e altre legati a brutali signori della guerra-, comunque questo non porterebbe alcun progresso per le donne afghane, perché queste donne reazionarie, lavorando come agenti al soldo degli USA e dei loro servi fondamentalisti e non fondamentalisti, altro non fanno che avanzare timide critiche e chiedere riforme che siano accettabili per i criminali al governo e per i loro padroni stranieri.

Con denaro e l'offerta di incarichi ufficiali, gli USA e i loro agenti afghani hanno comprato molti intellettuali. Molti scrittori e poeti sono pagati dal sanguinario regime iraniano, e invece di risvegliare gli animi e mobilitare le masse per lottare per l'indipendenza, la democrazia e contro il fondamentalismo, cercano di preparare la strada per un più profondo coinvolgimento del regime teocratico iraniano in Afghanistan e tentano di accendere tensioni nella società afghana sulla base delle differenze etniche, settarie e linguistiche.

RAWA crede come sempre che il problema delle donne sia un problema politico, e che non possa essere affrontato senza inquadrarlo nella attuale catastrofica situazione politica. Se non si rovescia l'attuale regime fantoccio, che sta diventando sempre più mortifero e fetido per l'inclusione dei talebani e degli assassini di Gulbuddin, nemmeno uno delle migliaia di problemi della nostra gente infelice sarà mai risolto.

Gli slogan sulla pace da ristabilire, la sicurezza, la democrazia e i diritti delle donne saranno solo pretese vuote e amplificate fintanto che l'Afghanistan non avrà ritrovato l'indipendenza; fintanto che gli assassini talebani e dell'Alleanza del Nord non saranno messi sotto processo e lo loro immensa ricchezza - accumulata saccheggiando e depredando il popolo afghano - non sarà loro sottratta e restituita alla gente.

Il criterio fondamentale per giudicare se un individuo o un'organizzazione è sinceramente progressista e agisce per il benessere nazionale nella situazione attule è se lottano con ogni possibile mezzo contro l'occupazione USA, i criminali talebani - tenuti a briglia stretta dal Pakistan - e i mercenari del "fronte nazionale" al soldo dell'Iran e degli USA.

RAWA è desiderosa di unirsi in un patto solidale con qualsiasi individuo o forza sociale che siano pronti a lottare per la democrazia in un fronte indipendente contro l'occupazione, i talebani, i traditori e venditori della loro patria Jehadi, Khalqi e Parchami [signori della guerra e agenti dei servizi segreti ex sovietici di Khalq e Parcham, N.d.T.]

Mentre le donne afghane soffrono una nuova epoca di prigionia sotto la morsa dei mostri fondamentalisti, RAWA manda il suo accorato saluto a tutte le donne che lottano in Iran, in Palestina, in Kurdistan, Sudan, Nepal, India e nel resto del mondo, e manifesta la propria solidarietà con loro.

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