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RAWA, 07.06.2010

In pace con i criminali, in guerra con il popolo!

Dichiarazione dell’Associazione Rivoluzionaria delle Donne d’Afghanistan (RAWA) sulla “Consultative Peace Jirga”

Invitando dei criminali come i Talebani, gli esponenti del partito di Gulbuddin Hekmatyar e altri leader della Jehad a prendere parte alla “Consultative Peace Jirga”, Hamid Karzai ha commesso un altro tradimento nei confronti del popolo afghano. Come qualsiasi fantoccio, capo di stato contro la sua stessa gente, Karzai è sceso prima a compressi con gli assassini del 27 Aprile 1978 (giorno in cui il PDPA, partito socialista filo-comunista, diede vita alla cosiddetta "rivoluzione di aprile" N.d.T.) e del 28 Aprile 1992 (giorno in cui l’Alleanza del Nord ha preso il controllo di Kabul N.d.T.) affidando loro ruoli chiave nel governo e successivamente nominando i due noti signori della guerra, Karim Khalili e Qasim Fahim,come suoi vicepresidente. Egli definisce i Talebani e i terrosti del partito di Hekmatyar “Figli d’Afghanistan” e cerca di condividere il potere con loro od offre loro la possibilità di avere asilo politico in qualsiasi Paese a loro scelta. Karzai permette loro di muoversi indisturbati in modo tale da poter mantenere facilmente queste regole di stampo mafioso.

Our people will not forget these crimes of Taliban

Un noto terrorista appartenente al partito islamico di Hekmatyar, Farooq Wardak, è stato incaricato di gestire la Jirga. Inoltre, i delegati dello stesso partito sanguinario di Hekmatyar sono stati ricevuti a Kabul come se fossero delle celebrità dello show business, mettendo a loro disposizione i media locali. La reputazione di criminali come Mullah Wakil Ahmad Motawakal, Mullah Zaef, Humayun Jarir, Abdul Hadi Arghandewal, Sabaoon, Mullah Rocketi, di molti altri terroristi talebani e di esponenti del partito islamico è stata indorata nel corso degli ultimi anni. Tutte queste cose, non solo mettono in luce la vera natura e i reali obiettivi della Jirga, ma costituiscono anche un insulto alla nostra gente, che ha visto la propria liberazione nel processo e nella condanna di Khaliqi, Parchami, Jehadisti e di alcuni Talebani, ma sentono ancora sul proprio corpo il peso delle ferite procurategli da questi brutali nemici.

Senza il benestare degli USA, il governo fantoccio afghano non potrebbe mai sollevare clamore attorno a questa “Consultative Peace Jirga”, cosi come non potrebbe prendere in considerazione il raggiungimento di un accordo con i Talebani e gli assassini del partito islamico, essendo quest’ultimi ancora sulla “Black List” del Governo americano. Questo prova che gli Stati Uniti non solo vogliono un governo da manovare, ma che sia anche stabile ed efficiente, per trasformare facilmente l'Afghanistan in una base militare in Asia, per poter estendere il proprio controllo sul petrolio e il gas delle Repubbliche dell'Asia Centrale e mantenere la supremazia nella concorrenza con la Cina e altre potenze della regione. Per gli Stati Uniti e le Forze Alleate, lo stampo profondamente criminale, traditore, antidemocratico e contro l'indipendenza di questo regime marionetta non ha nessuna importanza. A parte una manciata di intellettuali afghani venduti, la realtà dei fatti è estremamente chiara anche ai nostri bambini: la volontà degli USA di portare la democrazia e la libertà per le donne in Afghanistan è la bugia più grande del secolo. Infatti, tale dichiarazione è risultata più suggestiva di quella relativa alla presenza di armi di distruzione di massa in Iraq e più comica di quella sulla lotta contro le bande e i governi fondamentalisti.

Come reazione all'incisiva protesta sulla “Peace Jirga,” i Talibani hanno intensificato le loro brutalità uccidendo bambini, insegnanti, uomini e donne a Kabul e alter città, ma Karzai e i suoi portavoce hanno commentato tali avvenimenti con una indifferenza detestabile, “Inshallah, con l’unità nazionale presto non avremo più questi problemi”! Se le loro sorelle, madri o figlie venissero stuprate, uccise pubblicamente o fatte a pezzi da attacchi suicida, continuerebbero a definire queste uccisioni come “problemi” con i Talibani, i loro “fratelli disillusi”? Ma considerando la sete di potere e l’impunità della mafia, gli esponenti del governo ancora non definiscono i Talibani come criminali e i loro atti come crimini, poiché nonostante ci siano delle differenze, in fin dei conti loro stessi dicono di avere la stessa estrazione sociale e sostengono che il tutto sia necessario per raggiungere l’unità, allo scopo di guidare la macchina dello Stato davanti all’ira delle persone. Sia i Talebani che la mafia locale sanno bene che, il giorno in cui le forze d’occupazione della NATO e degli USA lasceranno l’Afghanistan, tutte le tribù cercheranno di unirsi per sovvertire le loro maledette leggi.

Mentre gli Stati Uniti cercano di tenere uniti i propri lacchè attraverso la “Peace Jirga” ed altri mezzi, gli stessi temono l’unità e l’integrazione tra il popolo afghano. Per qusto motivo, attraverso il governo fantoccio e i militanti dell’Alleanza del Nord, gli USA stanno cercando di seminare scompiglio ed ostilità tra le diverse tribù afghane. Per esempio, a Behsood e a Daimirdad hanno aizzato la lotta tra gli Hazara e i Nomadi e, allo stesso modo, nell’Afghanistan del Nord, tra i Tagichi, Pushtun ed Uzbechi in modo tale da poter continuare ad occupare un paese diviso e nel caos.

I cosiddetti intellettuali d’Afghanistan, che direttamente ed indirettamente sperano che i Talebani mettano fine all’occupazione americana, stanno disegnando un profondo segno nella storia. Possono essere considerati alla stessa stregua di coloro i quali si sono affidati in passato agli Stati Uniti e al sanguinario regime iraniano per liberarsi dal giogo dei Talebani. Se tali soggetti non sono degli stolti, allora sono persone senza spina dorsale, poiché non ricordano ne i segni che le bastonate dei Talebani hanno lasciato sulle nostre madri, sorelle e padri, ne la decapitazione dei nostri bambini e di povere donne (allo scopo di eliminare le “spie”), ne l’acido spruzzato sulle studentesse. Se essi credono che, facendo leva su argomenti relativi alle tribù, corruzione e saccheggi del governo fantoccio, possano trovare la giustificazione al loro supporto verso i Talebani, allora sotto quale gioco riescono ad ignorare l’influenza dell’ISI (Inter-Services Intelligence, la pià grande agenzia di intelligence del Pakistan N.d.T.) e la mentalità medievale dei Talebani? Riuscirebbero a fare un esempio di un Gruppo altrettanto anti-democratico e contro le donne in qualsiasi altra parte del mondo guidato da trafficanti di droga e dipendente dall’Intelligence di un altro paese straniero che scalpita per ottenere l’indipendenza e la liberazione? Gli intellettuali che supportano i Talebani probabilmente sono agenti della CIA e di altre Agenzie che, sostenendo i Talebani e definendoli un “movimento di resistenza”, vogliono aprire la strada verso il loro dominio al fianco del Presidente Karzai e della mafia.

In passato, attraverso l’influenza di Zalmay Khalilzad e Hamid Karzai, in veste di esponenti della UNOCAL, gli Stati Uniti hanno fatto affari con i Talebani, affari che hanno portato nelle loro tasche decine di milione di dollari. Oggi, se i Talebani tornassero ancora una volta al potere, gli Stati Uniti non avrebbero difficoltà a collaborare con loro e gli tornerebbe più utile che in Afghanistan ci fosse una struttura legislativa volta alla repressione piuttosto che un governo indipendente, democratico e a favore dei diritti delle donne, in quanto gli stessi Stati Uniti considerano i Talebani il movimento più leale per salvaguardare i propri interessi nella regione. Inoltre i Talebani non dimenticheranno mai che gli Stati Uniti sono stati i propri fondatori e formatori attraverso l’ISI pachistano.

L’attuale conflitto tra Stati Uniti, Talebani ed Alleanza del Nord non è altro che un problema di famiglia che prima o poi verrà risolto. Quando questo avverrà, l’identità degli amici e dei nemici della nostra gente diverrà chiara e l’illusione diffusa dagli intellettuali che hanno sempre sostenuto i Talebani e i fatti del 27 Aprile e del 28 Aprile verrà distrutta. Considerando ciò, è un dovere degli intellettuali che sostengono l’indipendenza, la democrazia e il rispetto dei diritti delle donne di unire le forze per alimentare la presa di coscienza della nostra gente contro i traditori dell’Afghanistan.

Lasciamo pure che questo governo fantoccio e mafioso di Karzai riunisca i propri esponenti nella “Peace Jirga”, altri simili ridicoli show e lussuosi meeting, che danzino pure sui cadaveri dei persone innocenti, ma l’Associazione Rivoluzionaria delle Donne d’Afghanistan (RAWA), unita all’afflitto popolo afghano, è convinta che tale gioco meschino equivalga a buttare sale sulle ferite della gente vittima delle bombe degli USA e della NATO, dell’insicurezza, della povertà, della disoccupazione e della disperazione presenti in tutto l’Afghanistan.

Vergogna alla “Peace Jirga” dei criminali a favore di altri criminali!
USA, Talibani e Fronte Nazione assissini!
Vogliamo un Afghanistan indipendete e democratico!



Category: Italiano, Italiano RAWA