il manifesto, 28 febbraio 2007

«L’Afghanistan pacificato? È una bomba a orologeria»


Mariam Rawi * (Traduzione Marina Impallomeni)


Miriam Rawi, dell’Organizzazione delle donne afghane, RAWA: «Libertà e democrazia non si esportano. Se ci sono paesi che voglio aiutarci devono agire indipendentemente dagli Usa»



L’Afghanistan non è il paese liberato e pacificato del quale parlano i media. Cinque anni fa gli Usa e i loro alleati hanno attaccato il nostro paese dicendo di voler portare «diritti umani», «democrazia» e «libertà » in questo paese sconvolto dalla guerra. Il regime taleban è caduto e si è insediato il regime fantoccio di Hamid Karzai, del quale fanno parte i criminali dell’Alleanza del Nord che tutto il mondo conosce.

Le politiche di Karzai e dei suoi padroni occidentali hanno oggi portato l’Afghanistan a una situazione molto critica: il disastro è una bomba a orologeria che può esplodere in qualunque momento. In questi cinque anni, sotto le insegne della «democrazia » e della «libertà», sono stati usati con successo il tradimento e la beffa, e la situazione in cui versano i diritti umani è l’effetto del doloroso inganno di questo governo, guidato dai signori della guerra.

La resistenza di RAWA

Trenta anni di lotta delle donn

RAWA, l’associazione Rivoluzionaria delle donne afghane, da trent’anni porta avanti una battaglia per la difesa dei diritti delle donne nell’ambito di uno stato laico e democratico, libero dal fondamentalismo religioso. RAWA nasce nel 1977 alla vigilia del colpo di stato diretto da Mosca. Nel ’79, in seguito all’occupazione sovietica, l’associazione fu direttamente coinvolta nella guerra di resistenza e assunse una posizione più definita che, al contrario dei jehadi, combattenti della guerra santa, rivendicava la laicità come unica base da cui partire per la costruzione di uno stato democratico e come unico strumento per garantire il rispetto di tutte le religioni ed impedire il loro uso politico. In quel momento storico il sostegno degli americani e delle potenze straniere coinvolte (Pakistan e Arabia Saudita) andٍ solamente alla resistenza fondamentalista che aveva propugnato la jihad contro l’invasore ateo e nessuno badٍ alle discriminazioni sessuali e agli omicidi di massa di cui i jehadi si macchiarono né qualcuno si preoccupٍ della soppressione violenta di moderati e democratici della resistenza antisovietica. La fondatrice di RAWA, Meena, allora appena trentenne fu assassinata dagli agenti dei servizi segreti afghani. Da allora ad oggi, il destino delle opposizioni democratiche non è cambiato. Ancora oggi RAWA è costretta a lavorare nell’ombra e ad adottare estreme misure di sicurezza pena il rischio di perdere la vita. RAWA è l’unica organizzazione femminile che lavora sul doppio binario, sociale e politico accompagnando all’assistenza umanitaria per i bisogni materiali causati da povertà e sfruttamento, l’ininterrotta denuncia delle disparità e delle violazioni dei diritti umani generati dall’integralismo religioso, testimoniati e fruibili ogni giorno dal sito web www.RAWA.org, che sono riuscite a costruire da autodidatte.

Simona Cataldi (Cisda)

Senza dubbio la guerra al terrore ha rovesciato il regime misogino e barbaro dei taleban, ma non ha rimosso il fondamentalismo islamico, che è alla radice della sofferenza di tutto il popolo afghano. Essa ha semplicemente sostituto un regime fondamentalista con un altro.

Ora abbiamo un parlamento pieno di signori della guerra, tra cui capi criminali jehadi, ex comandanti taleban e alcuni ex fantocci dell’Urss. Persone che dovrebbero essere processate prima di chiunque altro per i loro crimini, si apprestano a legiferare in nome del popolo afghano. Il dominio degli eserciti privati dei signori della guerra in diverse parti del paese, e gli scontri interni ai diversi gruppi, hanno causato la perdita di vite innocenti. I Signori dell’oppio e degli aiuti La coltivazione del papavero da oppio si è estesa. Il governo ha vietato ai coltivatori, poveri e affamati, di coltivare il papavero da oppio, ma permette ai potenti signori della droga di continuare a fare affari sporchi con il narcotraffico.

L’Afghanistan ha ricevuto 12 miliardi di dollari di aiuti, e alla conferenza di Londra sono stati promessi altri 10 miliardi. Ma neanche una minima parte di questi fondi è stata usata per il benessere della popolazione. La corruzione e le frodi del governo fanno confluiremiliardi di dollari nelle tasche dei pezzi grossi.

Le condizioni di sicurezza in Afghanistan sono critiche: le donne e le bambine sono le più colpite. Uomini armati dell’Alleanza del Nord hanno preso parte a stupri, rapimenti, omicidi, saccheggi e ad altre forme di violenza. Nonostante la presenza di più di 35.000 militari stranieri a Kabul e in altre città, gli operatori delle Ong e dell’Onu vengono rapiti alla luce del giorno, mentre persone innocenti vengono uccise in missioni suicide. Secondo l’Onu, l’Afghanistan sta affrontando disastri sanitari ancora peggiori dello tsunami del 2004. Ogni giorno, 700 bambini e 50-70 donne muoiono per mancanza di assistenzamedica. Centinaia di persone muoiono di fame o per i rigori dell’inverno.

Contrariamente a quanto si sostiene, non c’è traccia di libertà d’espressione. Secondo l’Associazione afghana dei giornalisti indipendenti, solo lo scorso anno si sono verificati più di quaranta casi di aggressioni a giornalisti, tra cui omicidi e molti casi di rapimento, aggressioni, incarcerazioni. Recentemente il Sindacato dei giornalisti afghani ha anche protestato per il grado di censura imposta dal governo.

L’imbarazzante sconfitta riportata nella guerra in Iraq non ha lasciato agli Stati uniti altra scelta se non quella di spacciare l’Afghanistan per un successo, che ciò si traduca in dolore e sofferenze per il popolo afghano, o no. La mancanza di accordo tra i paesi membri della Nato, e alcune prese di posizione sgradite agli Usa, hanno reso la situazione più difficile per la Casa Bianca. L’America cerca di mantenere in Afghanistan una stabilità fragile emomentanea. Così facendo, spera di far passare in tutto il mondo un’immagine di successo nella promozione di un Afghanistan «democratico», una «democrazia dei B52».

Spero abbiate capito che il nostro devastato paese non è affatto liberato. Noi siamo convinte che le condizioni attuali non cambieranno, e l’Afghanistan non sarà liberato dalla piaga del terrorismo e del fondamentalismo religioso, finché i signori della guerra non saranno disarmati, rimossi dalla scena politica e processati per i loro crimini di guerra. Negli ultimi ventitré anni abbiamo avuto un atteggiamento critico verso le politiche afghane, specialmente nell’ultimo decennio, perché è stato il governo americano a creare, armare e sostenere i gruppi fondamentalisti criminali e i mercenari arabi che hanno poi portato alla terribile tragedia dell’11 settembre. E’ un segreto di Pulcinella che tutte queste bande terroristiche islamiche, dall’Alleanza del Nord ai taleban e ad Al-Qaeda, sono un prodotto del governo Usa. Ciò ha reso la vita della popolazione afghana una tortura, e mette a rischio anche quella della popolazione americana. L’Alleanza peggio dei talebani Ora il paese è governato da esponenti dell’Alleanza del Nord, i più infidi stupratori e assassini, con l’appoggio dell’America. Essi sono peggiori dei terroristi taleban e arabi. Oggi tutti i principali leader dell’Alleanza del Nord sono al potere e hanno posizioni chiave nel governo.

Anche Human Rights Watch ha scritto, il 27 settembre 2006: «I taleban ed altri gruppi anti-governativi in Afghanistan hanno ottenuto il consenso della popolazione perché il governo afghano non ha garantito un livello minimo di sicurezza e sviluppo; essi hanno usato la presenza nel governo dei signori della guerra per screditare l’amministrazione del presidente Karzai e i suoi sostenitori internazionali».

Le forze di peace-keeping si trovano nel nostro paese per la pressione degli Usa sui rispettivi governi. Anche se hanno intenzione di aiutare l’Afghanistan, purtroppo le loro azioni avvantaggiano interessi politici, economici e strategici degli Usa. Il nostro popolo considera il governo americano un amico dei nostri nemici. Negli ultimi tre decenni gli Stati uniti hanno sostenuto gli elementi e i gruppi responsabili di tutte le disgrazie, i problemi e le devastazioni che hanno colpito il nostro paese. E questa politica prosegue.

Se i governi vogliono giocare un ruolo positivo nell’aiutare l’Afghanistan, devono rendersi indipendenti dalle politiche Usa; devono dimostrare al popolo afghano di essere sia contro i taleban, sia contro Al Qaeda, sia contro i terroristi dell’Alleanza del Nord. I veri amici del popolo afghano devono opporsi sia ai terroristi filo-americani dell’Alleanza del Nord, sia ai terroristi anti-americani (taleban).

Fermeremo il terrorismo solo se i signori della guerra saranno disarmati, rimossi dalla politica e processati

Una iniziativa senza gli Usa Pensiamo che nessun paese possa esportare libertà e democrazia in un altro paese, ma altri paesi possono essere d’aiuto alla nostra gente per combattere i suoi nemici. Se altri governi volessero giocare un ruolo positivo in Afghanistan dovrebbero agire indipendentemente dalle politiche statunitensi; dovrebbero dimostrare alla popolazione afghana di essere sia contro i terroristi talebani e di al-Qaeda, sia contro quelli dell’Alleanza del Nord.

Se le truppe internazionali rimanessero sulla base di una loro iniziativa, senza obbedire alla politica statunitense, sicuramente godrebbero del sostegno e delle simpatie del popolo afghano. Se vogliono veramente essere d’aiuto al popolo afghano, le truppe di pace devono avere una loro linea politica chiara, che si opponga ai fondamentalisti di tutte le fazioni, che rimuova dal potere i signori della guerra e i leader terroristi e completi il disarmo delle loro milizie; che faccia pressione sui paesi confinanti affinché smettano di interferire, che si fidi del popolo afghano, sostenga le forze democratiche e ci aiuti ad arrestare e a processare in un tribunale internazionale i criminali che hanno violato i diritti umani e che siedono nei posti di potere dell’attuale governo.

RAWA è stata fondata a Kabul nel 1977. Da allora abbiamo aperto scuole, orfanotrofi, ambulatori medici, progetti di microcredito. Abbiamo organizzato dimostrazioni pubbliche, prodotto pubblicazioni, oltre al nostro sito web, e così via. Le donne contro i fondamentalisti Ci battiamo per un governo democratico e laico, la sola cura per le ferite del popolo afghano e in particolare delle donne. È evidente che le donne di RAWA, battendosi contro il terrorismo e il fondamentalismo, corrono forti rischi in un paese ancora controllato dai signori della guerra armati. Lavoriamo per accrescere la consapevolezza e organizzare le donne in settori legali e sociali, e per aumentare il loro livello di istruzione e alfabetizzazione. Crediamo che l’istruzione sia potere. Le donne afghane non potranno combattere per i loro diritti finché non saranno equipaggiate con l’arma più affilata contro l’ignoranza e il fondamentalismo. Con le armi dell’istruzione, i loro diritti non potranno essere ignorati da nessun governo del paese.

RAWA ha chiesto spesso che i veri amici del nostro popolo sostengano le forze democratiche e non i nostri nemici. Essi dovrebbero fare pressione perché i terroristi siano rimossi dal potere e i comandantimilitari disarmati, e perché i criminali siano giudicati da un tribunale internazionale. Se i nemici della democrazia e della pace possono essere uniti, perché non dovrebbero unirsi le persone che amano la libertà e combattono il fondamentalismo nel mondo?

Fate sentire la vostra voce insieme a noi, contro il terrorismo e per difendere la democrazia e la pace.

* Questo è il testo dell’intervento di Miriam Rawi, 32 anni, esponente di RAWA in Afghanistan e nei campi profughi in Pakistan, all’assemblea del movimento pacifista di domenica scorsa a Roma.






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